LA EDIZIONE 2021/21 è sospesa a causa Covid
E’ una iniziativa che è il proseguimento e lo sviluppo della Giornata Onu dei Popoli Indigeni, che la associazione Omnibus Omnes ha già celebrato sin dal 2015. “Il significato profondo di questa manifestazione è che non esiste un NOI e un LORO in fatto di diritti umani: ciò che succede a un popolo, prima o poi rischia di succedere a un altro”, dice la Presidente Omnibus Raffaella Milandri, che continua: “In termini di libertà, identità e diritti abbiamo visto in poco tempo e in diverse parti del mondo alcuni Governi osteggiare, e la Polizia caricare con idranti, Nativi Americani, manifestanti pugliesi contro la TAP, i votanti per la autonomia della Catalogna, e altri ancora. Qualcosa sta cambiando e i nostri diritti alla identità e alla terra sono a serio rischio di fronte alla globalizzazione: noi siamo un nulla da calpestare di fronte ai grandi meccanismi del potere e ai mostruosi ingranaggi che producono denaro. Il XXI° secolo ci sta traghettando verso grandi incognite in termini di diritti umani”. La prima edizione di HOMO, Festival dei Diritti, delle Culture e dei Popoli, è stata dedicata ai Boscimani del Kalahari, un popolo che alla fine degli anni ‘90, a fronte della scoperta di diamanti e altre risorse del sottosuolo sulle proprie terre, è stato deportato e discriminato oltre l’inverosimile, e che rischia la estinzione. Un tragico esempio della lontana Africa, ma ormai nulla è lontano in fatto di violenza e di diritti umani. La seconda edizione è stata dedicata ai Nativi Americani. La terza edizione, col patrocinio UNESCO, si è svolta con la presentazione del Lessico Lakota, il primo dizionario Italiano-Lakota mai realizzato: una iniziativa per la salvagiardia delle Lingie Indigene in estinzione. contemporaneamente. La Omnibus supporta la giovane associazione San Youth Network, un gruppo di giovani San del Kalahari che cercano di raggiungere attraverso tecnologia e educazione scolastica un passaporto per la autonomia e la propria autodeterminazione di popolo.
